cosa facciamo
Story Editors Italia (APS) nasce come community online nel settembre 2023. Da allora il progetto ha raggiunto centinaia di persone in tutta Italia, ponendosi come nuovo punto di riferimento per giovani professionist* dell'audiovisivo e aspiranti story editor.
Canali social, eventi online e in presenza, consulenze...
NETWORKING


L’incontro tra persone diverse e la condivisione di risorse e idee sono fondamentali per fare bene il nostro mestiere e per rendere l’industria più accessibile.
Tramite le nostre iniziative favoriamo l'incontro tra professionist* dell'industria audiovisiva italiana. Che tu sia appena sbarcat* nell'industria o che tu sia qui già da un po' di tempo, SEI può aiutarti ad ampliare i tuoi contatti.
Dai un'occhiata al nostro calendario per scoprire il prossimo evento in arrivo.
formazione
Webinar, sondaggi, materiali informativi e divulgativi...


Creiamo e offriamo opportunità di formazione economicamente sostenibili e aperte a tutt*, per dare forma a una categoria più responsabile e preparata ad affrontare le complessità del settore audiovisivo.
La cultura e il confronto tra professioni sono indispensabili per immaginare un futuro migliore. Per questo motivo coinvolgiamo espert* di ogni provenienza e invitiamo i nostri membri a partecipare in prima persona alle nostre attività.
la nostra missione
Story Editors Italia APS è la prima pionieristica associazione non profit rivolta a professionist* dello sviluppo ed editoriali dell’industria audiovisiva italiana, da Assistenti a Development Executive e Creative Producer senza esclusione alcuna.
Lo sviluppo è lo stadio iniziale della lavorazione del prodotto audiovisivo, nonché il più critico ed aleatorio. Durante tale fase, e a monte di un cospicuo investimento, è indispensabile per il/la producer individuare l’idea creativa e valutarne la fattibilità editoriale ed economico-finanziaria.
In forma e misura variabile, e in concomitanza con il/la producer, i/le professionist* dello sviluppo e ed editorial* a) valutano tale fattibilità, b) impostano, progettano e supervisionano i processi e la fase di sviluppo volti a rendere possibile l’opera audiovisiva e c) ne tutelano l’integrità e identità narrativa, partecipando ad ogni fase del processo produttivo, dall’ideazione alla distribuzione.
Nello specifico, tali figure professionali sono a) responsabili dei processi di individuazione, scouting, valutazione di proprietà intellettuali e talent, b) responsabili dei processi di scrittura, approfondimento, ricerca, e collezione dei materiali creativi preparatori necessari ad intraprendere l’effettiva realizzazione dell’opera audiovisiva, c) mediatrici essenziali nell’interazione tra writer, producer, editor e ulteriori stakeholders, d) garanti della chiarezza e della coerenza narrativa di un prodotto audiovisivo, e infine e) custodi ultimi della visione editoriale e produttiva del progetto.
A dispetto di una figura sempre più rilevante, queste figure soffrono un mancato riconoscimento da parte dell’industria, prive di adeguata tutela legislativa. L’obiettivo ultimo di SEI è che queste professionalità vengano non solo riconosciute e valorizzate in tutta la loro dignità ed eterogeneità, ma che vengano equamente definite e inquadrate da un punto di vista giuridico-istituzionale in un CNL.
Gli innumerevoli sintomi della zona grigia in cui si trova questa nuova categoria - dove i confini tra mestieri, ruoli e responsabilità spesso si confondono - trovano un riscontro nella mancanza di un lessico tecnico comune, di standard contrattuali e tabelle salariali, percorsi formativi e professionali accessibili all’interno di una cultura industriale poco propensa all’innovazione e all’integrazione di nuove risorse e sensibilità intellettuali.
Per far fronte a questo contesto difficile, oggi più che mai esacerbato dalla crisi generale di settore, l’Associazione si fa promotrice di una nuova deontologia dello sviluppo creativo. Attraverso attività culturali non profit, SEI promuove una “scuola” di sviluppo creativo virtuoso, consapevole della dignità del lavoro, alfabetizzato rispetto alle potenzialità e agli strumenti dello storytelling e in grado di guardare con curiosità alla produzione mediatica globale, per dare vita a una nuova generazione di produzioni creative e rendere quelle esistenti più innovative e accessibili.